(P. P. 1984 – 2012)
Qui giace.
Con la sua stizza.
Con la sua antipatia.
Con la sua spocchia.
Con la sua genialità.
Con la sua ironia.
Con i “Vorrei ma non posso!”, e i “Potrei ma non voglio!”.
Oratore, scrittore, sollevatore di gomiti.
Qui giace con i sogni frustrati.
Un imbrattacarte.
Ucciso da chi lo lesse e non lo capì.
Forse, è stato meglio così.