November 23, 2024 at 9:38 pm

Senza immagine

(Stanotte si va in onda senza immagini. Senza suoni. Senza parole. Una notte senza. Ma senza cosa?)


Senza quel che ti va.


(Caustico.)


Io parlo a modo mio. 


(Odioso.)


Senza. Sì, senza. Stanotte racconto parole che non sai dire. Ma io non parlo per immagini. Io ho voglia di mostrare quello che c’è dietro. Quello che tu non fai mai vedere.


(Non puntualizzare.)


Dietro un’immagine, un disegno, una foto; c’è sempre l’idea di chi la realizza. Il complimento va sempre alla foto, al fotografato, quasi mai a quello stronzo del fotografo. Una volta mi fu detta una frase quasi intelligente: ‘Quello che conta è il cantante non la canzone’. Se il cantante è bravo può fare tutto, se la canzone è bella non tutti la possono cantare. Se la vita è bella non tutti la possono vivere. Se il soggetto che vive, respira, mangia, beve, scopa, urla, fuma, scrive, è un perfetto scemo, la sua vita, la sua ‘canzone’, non avrà mai senso.


(Se parli sempre per metafore la gente non capirà.)


Devo banalizzare?


(Se ti va…)


Dovremmo smetterla di guardare davanti a noi e imparare a leggerci dentro. 


(Che profondità d’anima.)


Anime profonde condite da analfabetismo sociale.



0 likes L'ultima stazione del mio treno
Share: / / /

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>