Vorrei essere seduta davanti al Blackfriars Bridge, non è un luogo come tanti altri, ha una storia, ha qualcosa che mi attrae. Mi piacerebbe respirare un’aria malvagia, malsana, quello che per me è ossigeno, mentre per altri sarebbe solamente un’inalazione di pura inquietudine e rabbia. “Ma cos’è poi questa rabbia di cui parlano tutti?”. Dopo questa domanda credo mi siederei sulla banchina davanti al fiume imponente e mi accederei una Camel blu e valuterei bene come continuare questa serie di pensieri. Butterei fuori una nuvola di fumo e continuerei. “La rabbia è uno stato fisico, non ha nulla a che fare con l’anima per come la vedo io. Sudore, brividi di freddo anche nelle notti più calde e afose, quella deliziosa sensazione di battiti a vuoto, quando senti che il petto possa scoppiarti o quando pensi che il tuo stomaco possa dilatarsi all’infinito sino ad ingoiarti per intero”. Il fiume scorrerebbe e io osserverei ciò che di giorno potrebbe essere di un colore che somiglia a un blu intenso e che di notte si proporrebbe nero, oscuro, come l’inganno dell’uomo, nero e malato come ciò che incontro ogni giorno.
Adoro pensare a quello che vorrei.
Io sono Cat e posso desiderare ogni cosa.