Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

L’ultima stazione del mio treno

28/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Compagni di viaggio

Compagni di viaggio
Affacciati.

Il treno si approccia alla prossima stazione.

Stiamo viaggiando da tanto e siamo stanchi.

Respira.

Il tuo sorriso possa essere lungo come la tua memoria.

La prossima stazione è lontana.

Cercati un compagno di viaggio.

Nessuno sarà solo, devi solo scegliere.
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27/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Due uomini, due strade

Due uomini, due strade
[Reggetevi forte, confezione jumbo di pop corn che sanno di plastica ben salda nella mano, coca cola calda e odor di gatti di polvere, siamo al cinema, non un multisala, io ci tengo alla tradizione!].

(Due uomini ad un bivio della vita. Da una parte il dolore e una strada buia. Dall’altra niente dolore e la luce del sole. Alla fine del percorso li attenderà qualcosa che non possono conoscere prima di intraprenderlo.).

“Tu da che parte andresti?”.

“Io? Credo dove non c’è dolore.”.

“Perchè?”.

“Perchè ho paura del dolore, che domande. E’ logico no?”.

“Mh…”.

“Cos’è, hai dei dubbi?”.

“Io andrei verso il dolore. Se lo conosci sai come viverlo, se conosci il buio non hai bisogno dell’interruttore perchè sei muoverti ad occhi chiusi.”.

“Punti di vista.”.

(I due uomini si incamminano ciascuno verso la strada prescelta. Un giorno si incontreranno, di nuovo. Cosa si racconteranno?).

[La coca cola calda sarà finita, i pop corn vi avranno sfondato un molare. Leggete fra le righe.].


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25/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Il prezzo della genialità

Il prezzo della genialità
Essere di un colore quando tutto il mondo parla di arcobaleni.

Essere sognatori quanto tutti badano al sodo.

Essere innamorati quando una scopata nei cessi è à la page.

Chiedere che giorno sarà domani quando ti sbattono in faccia il calendario con evidenziato il giorno che muore.

Essere fermi al centro di una strada e osservare, mentre una mandria di pecore ti bela accanto incapace di fermarsi.

Dire “No!”, quando tutti si aspettano solo “Sì!”. E viceversa, siamo democratici.

Dire cose scomode e non facili banalità.

Chi ha sempre la risposta pronta è un campo arido. Chi ha sempre la domanda pronta è germoglio della sua vita.

Se tutti corrono verso la notte, scappa verso il sole.
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23/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Amici

Amici
In ogni posto in cui sarai.

Ogni volta che vorrai.

Ogni volta che avrai il respiro corto.

Ogni volta che la merda vola e non hai l’ombrello.

Tu sei il tuo migliore amico.

Se poi arriva qualcuno con l’ombrello è anche meglio. Sottigliezze.
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22/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Rabbia e polvere

Rabbia e polvere
Malvagio è colui che attenta all’altrui felicità.

Il sorriso di chi è felice è un bene prezioso.

Guai a te, malvagio.

Fra polvere e corone di spine rimugini con invidia.

Il tempo, come una madre premurosa, salverà i sorrisi.

Per tutto il resto solo rabbia e polvere.
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21/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Percorsi

Percorsi

Non è il luogo dove arriverai.

Non è la persona che conoscerai.

E’ tutto nel viaggio che stai facendo.

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20/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Sogni nella valigia

Sogni nella valigia
Aprila.

Riempila. 

Portala con te.

La tua valigia dei sogni.
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18/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Quello buono è quello senza barba

Quello buono è quello senza barba
Ho un gemello.

Lui è senza barba.

Io ce l’ho.

Lui è quello che sa parlare.

Io, quello che sa pensare.

Lui, lui è quello buono.

Guardatevi allo specchio, guardate bene, non fate i pigri, l’altro lato della vostra medaglia saluta agitando la mano, come un fratello, appunto.
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15/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Il vuoto delle parole

Il vuoto delle parole
Sono seduto.

Al bancone di un bar, su una panchina, in auto, al tavolo di un bistrot, su una nuvola, sulla Luna, su Marte.

Il mio bicchiere mezzo pieno. Mezzo vuoto. 

Con dentro le parole, vuote, che sanno sempre di senso di colpa, di nulla da dire.

Un giorno smetterò di bermi il “solito”.

Voglio cambiare sapore.
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13/02/12 L'ultima stazione del mio treno

Amatevi, sempre

Amatevi, sempre
Festa dell’amore, degli innamorati.

Balle!

Festa dell’amore infedele, dell’amore penitente, dell’amore che si può comprare.

Auguri a chi ama, ma scopa la segretaria.

Auguri a chi ama, ma si guarda attorno.

Auguri a chi ama, ma pensa sia meglio provare a comprarsi il bacio della buonanotte.

Per chi ama, davvero, è festa tutti i giorni.
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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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