[Dialoghi fra il Bianconiglio e Little John , per la serie gli outsider ci spiegano le favole].
(Apri gli occhi).
“Mi da fastidio la luce.”.
(Cammina).
“Ho male alle gambe.”.
(Rimani fermo e chiudi gli occhi).
“Ora si ragiona, magari se mi allunghi una birra è anche meglio.”.
(Siamo personaggi di una favola, lo sai?).
“Non mi sono ancora bevuto il cervello!”.
(Cos’è una favola?).
“Un’evasione.”.
(Bravo, da cosa?).
“Dall’ordinario.”.
(Cos’è l’ordinario?).
“Quello che ti accade ogni giorno.”.
(La vita reale, a questo punto, sembrerebbe l’ordinario.).
“Sembrerebbe…”.
(Perchè, hai qualche dubbio?).
“C’è chi dice che l’ordinario sia uno straordinario con poca voglia di farsi fotografare.”.
(Tipo un VIP.).
“Eh, tipo uno di quelli lì. Uno di quelli che avrebbe la funzione di essere modello di vita e consuma la propria esistenza senza saper parlare, senza essere portatore di messaggi e magari scofanandosi cocaina fra le cosce di una baldracca.”.
(Lievemente acido oggi, eh John?).
“Il mondo mi sconforta e io rispondo come posso.”.
(Quindi, riepilogando: l’ordinario sappiamo cos’è, le favole, pure, ma lo straordinario, cosa sarà mai?).
“Lo straordinario sono le lacrime dopo che hai detto ‘Sì’ alla domanda più importante.”.
(Stai diventando un rammollito?).
“Lo sai solo quando lo vedi. Se non lo vedi non puoi capire. Se non lo vedi è una favola o un qualcosa di ordinario.”.
(Se non lo vedi sei Alice nel paese delle meraviglie oppure uno stronzo come tanti in un paese di merda).