Dreamin’ vicious parla di incontri. Quello fra Alba e Guglielmo avviene in un periodo di cambiamento, di evoluzione e scoperta personale che entrambi stanno vivendo. Ciò che accadrà ad Elena sarà l’inizio di un dialogo con una parte di sé che credeva sopita.
Anche gli scontri sanno rendersi protagonisti fra le pagine di questo libro, scontri ciechi, sordi, solo con la voglia di rovesciare verso l’altro la propria frustrazione per cose che non vanno come dovrebbero. Scontri immaturi fra persone mature, senza che vi sia la possibilità di integrare le esperienze. Osservando i personaggi si avrebbe la classica sensazione di una guerra senza vincitori con un inutile dispendio di energie. Vite apparentemente chiuse in una strada senza sbocco, vittime della cecità e della sterilità di obiettivi che una volta erano sogni, accenni di successi personali tramutati in condanne ed eredità pesanti.
Questo libro racconta quello che può significare la comparsa del vizio in vite già alla deriva, con il vizio stesso che racconta cosa significa per lui interagire con le proprie “vittime”, incontrandole una ad una, negli unici veri confronti maturi che i protagonisti avranno nelle pagine del libro.