La ricerca del tempo perduto è come provare a trattenere la pioggia di un temporale di fine estate: ti scivola fra le mani, scivolosa e fredda. Il concetto del tempo è senza dubbio l’aspetto più fastidioso della vita: è oggettivo, secondi minuti, quelle cazzate là, ma sa anche essere un aspetto legato alla percezione, al “come te lo vivi”.
Saper interpretare il proprio tempo è come avere a disposizione una canzone, una piece teatrale ed ogni altra cosa, davvero qualunque, vi venga in mente che abbia una durata predefinita, il più è nell’interpretazione, nel sentimento che ci si mette.
Tutto sta nel talento che hai a vivere il tuo tempo. Siamo fantastici interpreti di istanti prestampati.
Attori, equilibristi, musicisti. Gente alla ricerca del talento, che spesso, non c’è.