La guerra, quella vera, dicono i vecchi, l’abbiamo vissuta noi. Conosciuta tra le pieghe della fame, del terrore e nell’umido delle lacrime che abbiamo finito, piangendo solo con la voce spezzata, perché era quella l’unica cosa che ci era rimasta. Questo dicevano i vecchi, la memoria storica di ciò che è stato. Voi giovani, le loro frasi iniziano sempre così. Noi giovani cosa ne sappiamo, pensano loro. Questa cosa mi fa arrabbiare, così tanto che, quella di guerra di cui parlano loro, gliela porterei ancora, con tutta la forza di cui sono capace, la farei tornare nei loro giorni, nelle loro case. Oggi io sono un soldato, non di quelli ufficiali, di quelli senza bandiera, senza onore. Io combatto perché non ho avuto scelta, loro hanno avuto medaglie, ricordi, compagni con cui ricordare. Io ho il tempo di una Marlboro di contrabbando per fermarmi e riflettere prima che il vento ricominci a soffiare nella speranza che una raffica non mi porti via.