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29/01/15 L'ultima stazione del mio treno

Ostacoli

Ostacoli

La difficoltà di un percorso non è tanto l’abilità di superare gli ostacoli, ma la capacità di capire chi ce li abbia messi.

La vera difficoltà, una volta trovato il sabotatore, è quella di non provare la nuova mazza da baseball.

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27/01/15 L'ultima stazione del mio treno

Fino alla fine

Fino alla fine

“L’ultimo bicchiere.”.

Frase detta e ripetuta, trita e ritrita. Dentro molti bar. Dentro molte teste. Spesso vicino all’orario di chiusura. Ancora più spesso da persone sole.

“L’ultimo bicchiere.”.

Si ripete e si ripete. Tutte quelle cazzo di volte.

“L’ultimo bicchiere. L’ultimo bicchiere. L’ultimo bicchiere.”.

Fino alla fine.

 

 

 

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24/01/15 I passeggeri del mese # , , , , ,

I passeggeri del mese: Lorenza Ghinelli

I passeggeri del mese: Lorenza Ghinelli

Oggi parliamo con grande piacere con Lorenza Ghinelli scrittrice romagnola, cesenate di nascita ora vive a Rimini. Il suo romanzo “Il divoratore” edito Newton Compton è stato un vero e proprio caso letterario. “La colpa” pubblicato nel 2012 l’ha portata a essere finalista al “Premio Strega”. La sua ultima fatica è “Con i tuoi occhi” edito sempre Newton. Non solo libri, scrive anche sceneggiature. E’ docente alla Scuola Holden e editor e tutor per Westegg, inoltre fa parte della redazione di Carmilla. Tutto questo fa di lei una delle scrittrici di maggior talento della sua generazione.

Chi è Lorenza Ghinelli?

Una persona. Piena di paure e di curiosità, il che spiega la mia perenne ambivalenza. So anche di essere fortunata, perché ho trovato uno strumento potente come la scrittura che mi permette di elaborare la mia visione del mondo. Senza mi sentirei perduta, perennemente esposta ai venti costanti. E non credo che resisterei a lungo. So anche di avere scelto di vivere una vita che sento mia, questo ha comportato molte rinunce, soprattutto sul piano professionale. Ho detto molti no, non c’è un giorno in cui mi sia pentita. Questo non mi impedisce di avere paura di tutto, è che non riesco a vivere sotto una campana di vetro. Non c’entra il coraggio, non mi sento affatto coraggiosa, forse c’entra addirittura un pessimismo cosmico o un realismo spietato: anche la campana di vetro in questa vita verrà disintegrata. Quindi vale la pena osare, nonostante tutto. Per il resto, non mi interrogo mai su chi io sia o cosa stia diventando. Preferisco chiedermi ogni giorno cosa sento il bisogno di fare, e cercare di farlo.

In “Con i tuoi occhi” hai affrontato temi molto forti, sentimenti, vite complesse, muovendoti con grande maestria in un susseguirsi di flashback, dipingendo tra l’altro bellissimi affreschi di Favignana e Rimini. E’ stato difficile raccontare storie così estreme e difficili come quelle di Irma e Carla? Com’è nata l’idea di questo romanzo?

La difficoltà, quando si vuole scrivere un libro autentico (a prescindere che il pubblico lo ami o lo detesti) consiste nel calarsi nel profondo di sé, nelle proprie segrete. Liberare i personaggi e lasciare che ti conducano in un viaggio non sempre piacevole. Ho scritto un libro sincero, di questo sono sicura. Volevo raccontare la difficoltà estrema di riappropriarsi di se stessi, dopo anni trascorsi a perdersi e a buttarsi via. Irma e Carla sono personaggi agli antipodi. Irma è nata a Rimini, in una famiglia anaffettiva e come unico punto di riferimento ha avuto, fin da bambina, una ragazzina spregiudicata che vende il suo corpo. Irma non conosce alternative, si adatta allo squallore e intraprende una discesa agli inferi perdendo ogni capacità di instaurare con gli altri un legame autentico. Almeno fino all’arrivo di Carla e di Salvatore. Carla è nata a Favignana, da una famiglia di pescatori che dopo il fallimento dell’industria Florio è costretta, assieme ad altre ottomila famiglie, a emigrare andando a ingrassare le industrie del Nord. La sua famiglia si trasferirà a Bologna, al Pilastro, un quartiere dormitorio che sorse negli anni ’70. Carla, nonostante lo sradicamento e le difficoltà, ha radici forti, e uno sguardo particolarissimo sul mondo: è acromate dalla nascita, non vede i colori. E ama la vita molto più di quanto sia disposta ad ammettere. Salvatore è cresciuto nella famiglia di Carla, sono stati amici, fratelli e amanti. Poi quando Carla scopre di essere omosessuale il loro legame muterà ancora non diventando certo meno forte. Il loro è un legame flessibile, e Carla e Salvatore sono quelli che definirei “eroi moderni”. Cambieranno la vita di Irma per sempre. è una storia che abitava in me da tempo, potevo solo scriverla o amputarmi un pezzo di cuore. La prima scelta mi è sembrata la migliore.

Sul tuo sito dici che non dimentichi che tutto è iniziato da un mini recorder rosa shocking. Com’è andata dopo quel mini recoder? La Scuola Holden, il tuo romanzo “Il divoratore” divenuto un vero e proprio caso letterario. Cosa ricordi con più affetto del percorso che ti ha portata a essere l’autrice che sei oggi? Quali sono stati i momenti più difficili?

I momenti più difficili sono stati senz’altro quelli in cui non avevo ancora scoperto il potere sovversivo della parola. Furono anni di implosioni. Imparare a comunicare mi ha liberata, dare voce ai miei demoni è stata una vera e propria esperienza di non violenza e rispetto. Sulla carta ogni personaggio ha diritto di esistere, con le sue contraddizioni e le sue zone d’ombra. Anche il successo che mi ha accolta è stato difficile, ma in modo completamente diverso. È stato una fortuna, sarei ipocrita a sostenere il contrario. Quello che voglio dire è che l’attenzione mediatica mi ha colto in un momento delicatissimo della mia vita, di grandi turbolenze e instabilità. Mi ha spaventata, non ero in grado di gestirlo. Oggi sono una persona serena, lo devo a me stessa, senz’altro, ma anche ai miei affetti. Sono loro le mie radici più grandi. Scrivere è sempre stata una necessità, ed è per me l’unica disciplina possibile. Il fatto che riesca a vivere di questo è una fortuna. Sono una persona ostinata, non saprei dire con esattezza come ho costruito il percorso che oggi mi porta a essere quella che sono. So di essere stata me stessa sempre, di averci creduto anche quando non ci credeva nessuno e di avere reagito ai no della vita con grande energia. Ma non credo che basti a spiegare nulla. Posso dirti che sono sempre stata impegnata a fare cose, e non mi sono curata di altro. I treni passano, quando mi incuriosiscono ci salto sopra. Diversamente cerco di non perdere tempo a chiedermi come sarebbe stato compiere quel viaggio. Una cosa che mi rende orgogliosa è la consapevolezza di essere veramente partita dal nulla. I miei manoscritti vennero respinti tante volte prima di trovare la loro strada. Se mi fossi arresa non so cosa sarei oggi. Ho cercato di migliorarmi, sempre. Ed è quello che sto ancora cercando di fare, ogni giorno.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Vivere e scrivere. Direi che non potrei desiderare di più.

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21/01/15 L'ultima stazione del mio treno

La nave

La nave

La parte sconosciuta della nostra vita abita nelle parole che completano le frasi che, da troppo tempo, rimanevano inermi sul fondo della gola.

La parte sconosciuta della nostra vita abita nella parte di paesaggio che i nostri occhi non sanno vedere.

La parte sconosciuta della nostra vita è nelle storie come la nostra.

Storie di vecchi marinai che ritrovano fratelli una volta scesi da una nave tornata al porto che li aveva visti salutarsi migliaia di vite prima.

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18/01/15 L'ultima stazione del mio treno

Il tuffo

Il tuffo

Si cammina, nella vita. Chilometri, suole consumate, inciampando nei nostri stessi piedi, nelle ossa della storia, si scivola sul viscido delle persone.

Non mi stupirei, un giorno, di arrivare davanti al mare, senza un’apparente nuova meta, se non il tornare sui miei passi.

Il ponte verso quelle onde non sarebbe altro che il trampolino verso quella voragine che da sempre andava riempita.

Troppo spesso ci si manca. Troppo spesso non ci si aspetta.

Tuffati, qualcuno là sotto ti prenderà.

 

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14/01/15 L'ultima stazione del mio treno

La tua vita

La tua vita

“La tua vita?”.

“Come quella di molti.”.

“Com’è, quella di molti?.”

“Piena di vuoti.”.

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11/01/15 L'ultima stazione del mio treno

Vite intonate

Vite intonate

Suonano le note. Il ritmo è lento, con quella solennità che solo una canzone sulla quale ci si possa baciare può avere.

Un po’ come i passi di una vita intonata.

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10/01/15 I passeggeri del mese # , , , ,

I passeggeri del mese: Alberto Amorelli

I passeggeri del mese: Alberto Amorelli

Oggi parliamo con piacere Alberto Amorelli, scrittore ferrarese e Presidente dell’Associazione Culturale “Gruppo del Tasso”. Nel 2014 Alberto ha pubblicato con Antipodes, “Il migliore” un romanzo fantasy in cui ci racconta le avventure senza tempo di un mago dalle mille risorse e dalla grande volontà.

Chi è Alberto Amorelli?

Domandona. Dunque direi che Alberto Amorelli è uno come tanti a cui piace raccontare storie, inventare e creare. Con l’aspirazione lavorando sodo di fare anche “sognare” con quello che scrivo.

Parliamo de “Il migliore”. Kallanor e’ un personaggio senza tempo, potremmo farlo vivere anche in un romanzo non genere fantasy, con la sua determinazione nel compiere il suo destino. Come e’ nata l’idea di questo personaggio e della sua fantastica avventura?

E’ nato da un rifiuto. Ero stanco di eroi e protagonisti perfettini, positivi, che cercano di fare la cosa giusta, volevo un antieroe, anzi volevo un personaggio negativo e senza scrupoli come motore di una vicenda. Kallanor Zaan ha uno scopo ben preciso e per raggiungerlo è disposto a tutto veramente a tutto, e se ci si pensa questo elemento in un romanzo fantasy vuol dire che è DAVVERO disposto a fare di tutto per diventare il migliore mago su Theera. Mi è sempre piaciuta l’idea del personaggio con un destino, una sfida, un ultimo scontro a cui protendere con tutte le sue energie.

Sei il Presidente dell’Associazione Culturale “Gruppo del Tasso” che da anni si occupa con successo dell’organizzazione di rassegne ed eventi culturali. Quali ti hanno dato maggior soddisfazione e cosa bolle in pentola per il futuro?

Essere il Presidente del Gruppo del Tasso è una cosa che mi sta dando molte soddisfazioni. Quando si riesce a muovere gente, pubblico nel difficile campo della cultura gli eventuali successi valgono il doppio. Sicuramente i due eventi più importanti che il Gruppo del Tasso ha gestito sono stati GialloFerrara 2014 ( a cui a luglio seguirà la nuova edizione) e il mese di festeggiamenti per il ventennale della Libreria Feltrinelli di Ferrara, dello scorso Novembre. Ma ricordo con allegria e orgoglio anche altri due momenti salienti: la serata dedicata al teatro Goldoniano dell’Ottobre del 2013, grande evento in costume nelle sale della Biblioteca Ariostea, aperte per l’occasione fino a mezzanotte, e la 24 Ore dedicata alla Poesia del 21 Marzo, sempre in partnership con la Biblioteca Ariostea che ci ha impegnato per un giorno intero, no stop per 24 ore di veglia con incontri, letture di poesie e il concorso per aspiranti poeti Master Poet.

 Quali sono i progetti ai quali stai lavorando come autore e come Presidente del Gruppo del Tasso?

Dunque ho diversi progetti in ballo, ho finito un romanzo (non fantasy questa volta) e ne sto finendo un secondo. Continuo a lavorare su diversi progetti legati alla letteratura fantasy, che da sempre è la mia passione, e mi sto anche cimentando con un romanzo giallo, ambientato ovviamente a Ferrara.

Per il Gruppo del Tasso invece, stiamo già lavorando per GialloFerrara 2015 e su altri progetti, sempre con la voglia di portare qualcosa di nuovo e di accattivante nella nostra città.

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06/01/15 L'ultima stazione del mio treno

Il viaggiatore

Il viaggiatore

Chi sa dove andare saprà sempre da dove partire.

E’ come con le persone, a pelle sappiamo sempre chi ci sarà amico.

Viaggiamo a pelle scoperta.

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04/01/15 L'ultima stazione del mio treno

Passi

Passi

Le suole schiaffeggiano l’asfalto, nella nebbia, di notte. I passi di chi insegue, di chi cerca, senza trovare.

Se stesso.

 

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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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