Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

L’ultima stazione del mio treno

28/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Il confine dell’acqua

Il confine dell’acqua
Come lo struzzo con la testa sotto la sabbia.

Il mio viso scende scende e scende sotto il confine dell’acqua.

Una gara coi miei polmoni.

Quanta aria avete dentro?

Quanto resisto al confine dell’acqua?

Come si vive sott’acqua? Ovattati e riparati del rumore di fondo della vita.

Sopra il confine mi respiro e vi respiro.

Anche se puzziamo da fare schifo è meglio il tanfo che l’apnea.

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23/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Promemoria

Promemoria
Quando la terra trema.

Quando tutto crolla.

Quando piove merda.

Ricorda di annaffiare il tuo fiore nel cemento.

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17/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Wedding autopsy

Wedding autopsy
(Dialoghi da un matrimonio,per la serie la sera prima delle nozze, Tyler Durden incontra lo sposo radioso).
Un ragazzo è seduto al bancone di un bar del centro di una bella città, sono le tre di notte e il barman vorrebbe andare a letto, il ragazzo no. 
“Cosa ci fai in questo cesso di bar?”.
Tyler Durden non telefona, non avvisa: arriva e basta.
“Chi saresti scusa?”.
“In questo momento il tuo migliore amico, tuo padre, chi ti pare.”.
“Sei simpatico.”.
“Non credo tu sia nelle condizioni di cavillare. Cosa ci fai qua?”.
“Finisco il mio drink.”.
“Questo lo vedo, non sono cieco. Domani cosa fai?”.
“Ho un evento importante.”.
“Ah davvero? Cosa succede? Ti cambia per caso la vita?”.
“Sì!”.
“E sei felice?”.
“Non si vede?”.
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda! comunque dal sorriso ebete che hai stampato sulla faccia sì, sembri proprio felice. Come ti cambierà la vita domani?”.
“Mi sposo.”.
Tyler Durden fa schioccare le dita e invita il barman a portare da bere. Scotch doppio.
Lo vuota in un sorso.
“Cos’è non hai mai conosciuto qualcuno che si sposa?”.
“Ovvio. Solo che non concepisco il matrimonio. La fiera delle buone intenzioni.”.
“Anticonformista per forza, Tyler?”.
“No. Pensatore per forza.”.
“Non scadermi nella banalità. Non farmi la morale.”.
“Perchè sei felice, voglio solo sapere quello, se sarai convincente eviterò di farti la morale. Ci stai?”.
“Mi pare equo. Ci sto.”.
Brindisi.
“Sono felice perchè sono libero. Sono felice perchè è una cosa che sento naturale e soprattutto perchè sento che la vita mi sta insegnando qualcosa, mi sta raccontando che posso essere completo e domani mi indicherà come. Poi seguendo l’insegnamento di Molière, il quale dice che il matrimonio è una relazione nella quale un cuore non deve essere legato ad un altro cuore con una catena, ho capito che l’amore, quello vero, è l’unica vera fonte di libertà.”.
Tyler sorride. 
“Sei irrecuperabile, ma ne sei consapevole. Auguri.”.
Sorrisi.
“Domani lacerò un bouquet anche io, corri a prenderlo, ti farebbe bene.”.
Brindisi. Pacche sulle spalle. Sorrisi.
(Per la serie spiegare la felicità ad un idiota fra un drink e l’altro. Missioni possibili.).
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14/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Il tempo

Il tempo
Chiudo gli occhi.

Ascolto il tempo che mi scivola via dalle dita.




































Una vita è già passata.

Senza che io ne abbia capito molto.

Senza capire che la vita, invece, ha capito me.
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11/05/12 L'ultima stazione del mio treno

La solitudine fa rumore

La solitudine fa rumore
Silenzio.

Respiri profondi.

Pugni stretti nelle tasche.

Un foglio scivola sul pavimento.

Silenzio-respiro-pugni-fogli.

Siamo noi, che restiamo, che teniamo nei pugni, in silenzio, dei fogli e rimaniamo senza respiro.
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10/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Decidere

Decidere
Mi hanno chiesto come si fanno a prendere le decisioni difficili nella vita.

Mi sono versato un bicchiere di vino rosso, l’ho bevuto in un sorso, ho stretto forte il bicchiere, fino a farmi male, quasi avendo la voglia di mandarlo in frantumi.

Chi mi ha fatto la domanda, incontrando il mio silenzio, mi ha riproposto il quesito.

Ho sorriso, uno dei quei sorrisi storti di quando mi girano i coglioni.

“Prendere decisioni difficili è facilissimo, il tutto va direttamente proporzionato a quanto fastidio ti possa creare essere una persona sola.”.
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07/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Il gatto, lo stupido e la luna

Il gatto, lo stupido e la luna
Una notte a caso.

Un gatto sull’albero.

La luna in cielo.

Lo stupido che volta le spalle al gatto e alla luna.

Il gatto parla con la luna che, dolce, lo illumina.

Lo stupido, beh, lo stupido è stupido, appunto.
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05/05/12 L'ultima stazione del mio treno

La sorpresa

La sorpresa
Si cammina per le strade.

Dietro ogni angolo, di solito, il nulla.

A volte, la sorpresa, l’inatteso.

Il sorriso.

E’ come tornare nella vecchia casa di campagna e trovare l’orsacchiotto di pezza della nostra infanzia.
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03/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Rispondi e ti dirò chi sei

Rispondi e ti dirò chi sei
Qualcuno ti fa una domanda.

Prendi tempo.
La domande si dividono in tre categorie: quelle alle quali devi rispondere, quelle alle quali vuoi rispondere e quelle alle quali non sarebbe il caso di rispondere perchè non esiste una bugia sufficientemente intelligente per essere raccontata, la verità, in questi casi, sarebbe del tutto sconveniente se venisse a galla.
Gli istanti interminabili in cui non sai se essere una persona decente o perseverare nel fare schifo.

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01/05/12 L'ultima stazione del mio treno

Porte chiuse

Porte chiuse
I pensieri lasciati a marcire sono come porte chiuse. 

La chiave è nella nostra tasca destra dei jeans, fra spiccioli, accendini, filtri Rizla, residui di tabacco e fazzoletti usati.

Fare un parallelo con i pensieri è fin troppo banale.

L’idea, il pensiero, la volontà d’azione, chiamate questa luce nei vostri occhi come cazzo vi pare.

Quello di cui sopra è sepolto nella tasca destra della vostra vita, fra frustrazioni, impegni inderogabili, codardia e la corda tesa avvolta al vostro collo, che altro non è se non la paura.

Cambiate vita, trovate la chiave, mandate tutti a fare in culo.
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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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