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13/01/13 L'ultima stazione del mio treno

Give up and fly

Give up and fly
Volare è stato il sogno di molti. 

Cominciò Icaro, con alterne fortune.

Oggi siamo anche andati sulla Luna, andremo su Marte e vedremo i confini dell’Universo. 

Il volo più bello, sarà sempre quello della fantasia, tutto il resto è, come si suol dire, “fuffa”.

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29/12/12 L'ultima stazione del mio treno

2013

2013
Uno finisce, uno inizia.

Cosa cambia? Il numero su qualche quintale di dozzinali calendari.

Gioite. Urlate. Sussurrate i vostri buoni propositi. Promettete, riempitevi la bocca fino a scoppiare.

Faremo schifo come l’anno prima. Ora potrete anche rompere dicendo che sono polemico, pessimista e tanti cazzi, tornate a leggere questo post quando cianceremo di 2014. Chissà che ne penserete. Adorerei venir smentito.

Auguri a voi, amiche ed amici. Provate a fare meno schifo, almeno voi. Col sorriso.

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23/12/12 L'ultima stazione del mio treno

Natale

Natale
Ogni anno è Natale. 

Ogni anno spero in qualcosa, sempre lo stesso desiderio. Monotonia, forse.

Ogni anno.

Regali-cibo-belleparole-baciabbracci-promesse-ricchipremiecotillon?

No, che questo Paese cambi, che la gente di questo Paese cambi. 

Ogni anno è Natale e questo Paese e questa gente fanno merda uguale. Così è, citando quello, se ci pare.

Ogni anno in salsa amara, se vi pare, i miei auguri. Con un sorriso.

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21/12/12 L'ultima stazione del mio treno

21/12/2012

21/12/2012
Non è successo un cazzo.

Per fortuna o è stato un gran peccato.

Non è successo un cazzo comunque.

Il ventuno-dodici-duemiladodici fatelo nella vostra testa, ce n’è bisogno. 

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11/12/12 L'ultima stazione del mio treno

Cose comode per gente scomoda

Cose comode per gente scomoda
Non sono nato comodo. 

Sono polemico, antipatico, sconveniente, politicamente scorretto, religiosamente non schierato, eticamente peggio che andar di notte.

Vivo una vita comoda da persona scomoda.

Com’è la vostra vita?

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06/12/12 L'ultima stazione del mio treno

E-quilibrio

E-quilibrio
Le gambe spesso tremano. Le gambe dell’uomo coraggioso. Le gambe, belle, della donna coraggiosa.

Molti, troppi, non camminano sulla fune.

Tu, coraggiosa o coraggioso, che ci cammini, col mondo sulle spalle, buttali di sotto. 

Crudeltà? Salvezza? Alla peggio ti butterai di sotto anche tu. Senza rimpianti.

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26/11/12 L'ultima stazione del mio treno

Naufrago

Naufrago
Svogliato guardo avanti. Futuro, mare, orizzonte, nebbia, pioggia, neve, freddo.

Cerco chi si è perso.

Cerco chi si è perso e non chiede aiuto.

Cerco chi semplicemente non torna e basta.

Si affoga come si può.

Un brindisi a chi ha i polmoni pieni d’acqua.

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18/11/12 L'ultima stazione del mio treno

Tre anni di viaggio

Tre anni di viaggio
Il treno corre. Da tre anni.

Il treno corre. 

Nella nebbia, nella merda, sotto la pioggia, nella neve, sotto il sole.

Voi eroi che vi siete saliti e ancora viaggiate e che non scenderete.
Uomini, donne. Tre anni di viaggio insieme, da quelle prime righe, da quel primo grido che ha squarciato un pomeriggio inutile come troppi altri. 

Ho ancora voce. Abbiamo voce. Forza. Coraggio. 

Il futuro è nostro. Basta saperlo, urlarlo.

Basta prendercelo, il futuro. Tutti insieme.

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15/11/12 L'ultima stazione del mio treno

Il mercato della paura

Il mercato della paura
In ogni città, paese, frazione, c’è il giorno del mercato.

Vi offrono di tutto, dalle stoffe pregiate al prodotto cinese della peggior risma.

Vendono anche la paura.

C’è perfino qualche coglione che se la compra, magari attratto dal prezzo pensa perfino di aver fatto un affare. 

Sei uno di questi?

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04/11/12 L'ultima stazione del mio treno

Zerovirgolatrentanove

Zerovirgolatrentanove
“Non credete che il sorriso non esista, le vite sono avvelenate, ma presto glielo daremo nel culo.”.

Lo pensavo un giorno salendo le scale che mi portano a casa, dove la mia vita è cambiata già una volta e stava per cambiare, ancora.

Lei, seduta a gambe incrociate sul divano, lei, immensamente lei, come sempre; d’altronde.

Larisatalelacrimelasuavoce. Strozzate, urlate, avvolgenti: un tornado che mi ha preso e portato via fino a riportarmi dove è il mio posto. Accanto a lei, accanto a loro due.

Zerovirgolatrentanovecentimetri. 0,39 cm. Trentanove millimetri: voluti, cercati, immensi come l’urlo di chi si è liberato, belli come il primo bacio, sorridenti come quando abbiamo detto “Sì!”, intelligenti come quando ci siamo confrontati e siamo cresciuti, pieni di responsabilità che sa di lei e pieni di creatività che sa di me.

In sintesi: speriamo che sia femmina, ma se sarà maschio sarà bello da impazzire ugualmente.

Rendici orgoglioso chiunque tu sia, comunque tu vorrai essere, dovunque vorrai andare.

Se vorrai strappare un sorriso e dare gioia a tua madre ricordati di studiare, di essere eccellente a scuola, fa dell’educazione e della solidarietà il tuo motore, ama gli altri come amerai la tua persona, che la sincerità scorra nelle tue vene come sangue puro, non dimenticare mai di sorridere e, soprattutto parla, condividi e racconta.

Se vorrai strappare un sorriso e dare gioia a tuo padre ricordati di non piegarti mai, non darla vinta a nessuno, fa del coraggio e delle idee il tuo motore, non risparmiarti mai, vivi come se fossi un eroe o una eroina, sii sempre punto di riferimento e cadi, cadi mille volte e ci sarà sempre qualcuno che ti raccoglierà, fa di questa frase di Samuel Beckett la tua guida: “Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Fallisci ancora. Fallisci meglio.”.

Comunque vada sarà l’esplosione di felicità più grande che proverò, che proveremo. Comunque vada, la divido con voi, amici, confidenti e con tutte le voci nel silenzio che non sanno parlare ma alle quali già sono grato per avere diviso questa piccola parte di felicità.

Zerovirgolatrentanove in numeri, infinito nelle parole, l’unico linguaggio che conosco.
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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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